PLEASE SIT
Connecting Cultures
Sartoria migrante
Milano Design week, 2019
Quando arriva un ospite a casa abitualmente lo si accoglie offrendogli da sedere.
La seduta è l’oggetto simbolo dell’accoglienza: se è comoda e morbida ci mette a nostro agio, se è fredda e dura ci tiene sulle spine. Munari, a tal riguardo, aveva progettato una sedia per “visite brevi”, per ospiti probabilmente non molto graditi.
“Please Sit” propone un inventario di sedute umorali: alcune si allargano per fare spazio a più persone, altre si sorprendono, accolgono, scaldano. Altre ancora invitano alla comunicazione srotolando una lingua di tessuto, oppure offrono posto a sedere schiena a schiena.
Tutte quante nate dal recupero, le sedute, sono state rielaborate da bravissimi sarti provenienti da diversi continenti africani e del Medio Oriente, che hanno lavorato con tessuti rigenerati offerti da due aziende toscane leader nel settore della rigenerazione: Manteco e Comistra.
Il progetto che prevedeva incontri settimanali per la durata di poco più di un mese, è stato un percorso tra abilità professionali, oggetti e tessuti, i cui appuntamenti erano contraddistinti da apertura e confronto, con uno scopo comune: capire come fare ad accogliere facendo oggetti che accolgono.
Grazie a CO.MI.STRA, Manteco, CineFacility, Rimoldi 1881
In collaborazione con Associazione ASSPI, Farsi Prossimo Onlus, Fondazione Progetto Arca Onlus, Fondazione Ismu, Bottega di Quartiere, Associazione Terra del Fuoco.
Artigiani Camara Habib, Arooj Gulshian, Laila Ouassu, Alima Shinwari, Mactar Diao, Chica Obed, Alpha Bad, Adama Wassiou, Nagwa Hussein, Muhammad Yasin